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Harvest Moon Lost Valley


Il marchio Harvest Moon, rimasto nelle mani di Natsume, genererà, verosimilmente, titoli simili a quello che di cui mi appresto a raccontarvi, mentre Marvelous affiderà le versioni occidentali dei suoi lavori (che di Harvest Moon non hanno il nome ma lo spirito e diversi elementi di gameplay) a Xseed, studio di localizzazione di rinomata esperienza: il primo frutto di questo sodalizio è stato il recente Story of Seasons, purtroppo non ancora pubblicato in Europa. Quello che vi troverete tra le mani se decideste di acquistare The Lost Valley è un lontano (lontanissimo) parente della serie originale, sviluppato con un budget assai inferiore, e un tentativo di sfruttare l’onda lunga del grandissimo successo che, tra Europa e Stati Uniti, ha avuto Minecraft.

Nel tentativo di risvegliare la Dea del raccolto, senza la quale la naturale alternanza tra stagioni è compromessa, soffocando il paesaggio sotto una spessa coltre di neve, il nostro alter ego, di cui potremo scegliere solo sesso e nome, dovrà imbarcarsi in una lunghissima serie di compiti piuttosto triviali, per conto di cittadini che, a rotazione, visiteranno il piccolo cottage di montagna dove abita per chiedergli questo o quel favore. L’assenza di un villaggio esplorabile, marchio distintivo di moltissimi episodi precedenti della serie, rappresenta un ulteriore indizio riguardo alla disponibilità su cui il team di sviluppo poteva contare, e la mancanza di varietà, con la progressione lenta e sincopata, fanno sentire ancora di più la mancanza di un hub in cui scambiare due chiacchiere o intraprendere missioni che spezzino un po’ la monotonia. Lo schema di base prevede di rimuovere la neve da una mattonella, renderla coltivabile, piantarvi un seme ed innaffiare (in quest’ordine), così che una distesa brulla ed inospitale diventi presto una miniera d’oro. Sebbene siano ancora presenti elementi che hanno caratterizzato il franchise, come la possibilità di prendere marito/moglie, l’acquisizione di semi pregiati con il progredire nell’avventura e l’alternanza tra stagioni, che porta differenti effetti climatici e differenti modi di occuparsi dei propri terreni, il tutto sembra preso di peso più dai browser game che impazzano su tutti i principali social network che non da prodotti pensati per console. C’è anche un’interfaccia intelligente, che sfrutta in maniera adeguata i tasti frontali della console Nintendo, evitando almeno di doversi perdere in decine di menu e sottomenu.

Voto: 6.5

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