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Dragon’s Prophet

Dragon’s Prophet viene presentato come una sorta di fusione fra World of Warcraft e Pokémon. L’idea è quella di un mondo in cui i draghi sono creature profondamente intrecciate nel tessuto sociale e culturale dell’umanità. I draghi “originali”, quelli purosangue, sono le divinità che hanno dato origine all’universo e hanno creato anche la stessa razza umana. Nell’epoca in cui si ambienta il gioco, i draghi puri sono ormai creature leggendarie e la cui esistenza è ridotta al sentito dire, ma le loro tracce si trovano in svariate creature che popolano il mondo di gioco e che, di fatto, sono mutazioni, o varianti, della stirpe. Su questo concetto si basa l’aspetto “collezionistico” di Dragon’s Prophet: ciascun giocatore potrà domare (o tamare, se preferite) i vari draghi che incontra in giro, non tanto piegandoli al proprio volere, quanto creando un rapporto ai limiti del simbiotico. I draghi sono di vario tipo, si parla di oltre trecento, e le tipologie vengono generate in maniera semi-casuale: ci sono tratti distintivi “fissi” tipici delle varie razze, ma le caratteristiche specifiche saranno diverse per ogni drago incontrato. Una volta che si decide di domarne uno, bisogna affrontare un semplice minigioco, nulla di clamoroso, la cui difficoltà viene definita anche dalla eventuale differenza di livello fra il proprio personaggio e il drago, e a quel punto, superata la sfida, abbiamo la nostra bestiaccia. I draghi hanno la doppia funzione di compagni in battaglia e di animali da cavalcare e si possono, in un certo senso, “equipaggiare”, per un massimo di sei slot da riempire con le bestie a propria disposizione (non si può comunque “utilizzare” più di un drago alla volta). Inoltre, le simpatiche bestie possono essere utilizzate anche per svolgere missioni barbose, tipo il recupero di risorse in giro per il mondo di gioco. Sono comunque attività che, volendo, possono essere intraprese in prima persona, ma in qualsiasi momento si può decidere di inviare un drago a recuperare questa o quella cosa e, dopo un certo quantitativo di tempo – che scorre anche se ci si scollega dal server – otterremo i risultati della spedizione. Ci sono fra l’altro anche altre attività che i draghi possono svolgere in nostra assenza, per esempio allenarsi o addirittura dare una mano a un altro drago nei suoi allenamenti. Per quanto riguarda la gestione dei personaggi, lo spirito sembra essere quello di versatilità e personalizzabilità totali. Sono presenti quattro classi di base molto tradizionali (ranger specializzato in attacchi a distanza, oracle che cura ma sa anche combattere, sorcerer che punta sulle magie e guardian che, di fatto, è il guerriero), ma, partendo da quelle basi, potremo poi variare quasi senza freni tanto l’aspetto quanto la natura del personaggio. L’editor per la manipolazione dell’estetica è veramente ricco e strabordante di opzioni per la modifica tanto del corpo quanto dei vestiti. Sul fronte delle abilità, è interessante notare come il sistema di crescita delle skill non abbia una classica struttura ad albero e permetta di mescolare in maniera quasi completamente libera (rimane qualche paletto) scegliendo le abilità che preferiamo. In generale, comunque, sarà anche e soprattutto la scelta del drago “equipaggiato” a dettare la natura del personaggio utilizzato, dato che le caratteristiche dell’animale sanciranno, per esempio, se potremo comportarci da tank. In questo senso il sistema è interessante, perché permette di “estrarre” il drago che si preferisce, si ritiene più adatto alla situazione o magari ci serve per integrarci al meglio nel gruppo di avventurieri. Ogni drago è caratterizzato da 3 slot per l’equipaggiamento e ben dieci per le skill, per un totale di combinazioni veramente ampio. Considerando che è possibile scegliere il drago da evocare tra ben sei, ogni personaggio avrà a disposizione un range di creature molto diverse e adattabili a varie situazioni. Prima di accomodarsi sulla groppa di uno di questi maestosi esseri, sarà necessario però catturarli. Al momento non è difficile né trovare draghi da domare (in una delle aree mostrate abbondavano) né il meccanismo di cattura in sé, che si risolve con un minigioco abbastanza semplice in cui è necessario semplicemente far mantenere l’equilibrio al proprio personaggio fino al termine, in una sorta di mini-rodeo a sfondo fantasy. Il team ha menzionato sequenze più impegnative nel caso di draghi più rari, ma la cosa non si spingerà mai a livelli proibitivi, visto che la cattura è considerata il semplice inizio della relazione tra personaggio e drago. Anche se onnipresenti, i draghi non saranno però gli unici mezzi di trasporto disponibili per spostarsi per Auratia. Tra i mezzi già confermati figurano treni (la tratta più lunga da un estremo all’altro della mappa completa durerà circa 30 minuti), e forse le navi volanti che sono state viste in più trailer, il cui ruolo non è stato ancora chiarito del tutto. In più passaggi sono state descritte come mezzi di assedio, e potrebbero essere anche parte di quegli NPC assoldabili per difendere meglio le proprie zone nella Frontiera PvP. l PvP in queste aree non sarà fine a se stesso ma al controllo del territorio circostante: prendendone il controllo sarà possibile infatti avere accesso alle particolari risorse dell’isola e imporre delle tasse agli altri abitanti della zona. Le gilde avranno un cap per quanto riguarda il numero di membri e il team si è detto certo che un’egemonia totale da parte di un singolo gruppo non sarà possibile. L’interno delle case permetterà anche agli architetti virtuali di sbizzarrirsi piazzando elementi decorativi da comprare, craftare o anche acquisire sul campo di battaglia. Si parla di drop particolari di questo tipo da parte dei boss delle varie aree, e in effetti durante la sessione è stato mostrato un gigantesco teschio di drago che aveva tutta l’aria di un trofeo. Se la convivenza forzata con i padroni della zona dovesse rivelarsi troppo scomoda, sarà anche possibile salvare il layout della propria casa e rimetterla su in un istante dopo essersi trasferiti in un’altra zona. La sovranità della zona non potrà essere messa in discussione in maniera diretta, ma sarà legata alla presenza di torri di cristallo che andranno distrutte prima di poter lanciare l’assalto decisivo. Dal canto loro, i “padroni di casa” potranno anche assoldare NPC per difendere la propria fortezza, il tutto condito con armi da assedio… non sembra mancare niente ma al momento solo in linea teorica, visto che il team ha spiegato queste meccaniche senza mostrare nessuna sequenza giocata.

Voto: 8.5

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