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The Escapists

Nei panni di un carcerato rinchiuso in istituti correzionali di sicurezza crescente, starà a voi trovare uno dei molti modi di evadere, dallo scavare la più classica delle gallerie sino al corrompere guardie, rubare preziosi capi di vestiario o intrattenere con gli altri detenuti commerci fruttiferi. Potremmo definirlo un “simulatore di prigione”, sebbene lo scopo sia non tanto quello di immedesimarsi nella figura del carcerato medio, quanto quello di trovarsi il prima possibile dall’altra parte del filo spinato. Il fatto che ogni prigione nasconda molti modi per evadere rappresenta indubbiamente un punto di forza della produzione. Senza preamboli narrativi, vi troverete nei panni di un detenuto di cui potrete decidere il grazioso aspetto a 8-bit e il nome, per poi ritrovarvi in cella, nel vostro primo giorno di prigionia. Da qui, starà a voi scoprire innanzitutto le basi della routine quotidiana, fatta di ispezioni da parte delle guardie, pasti, esercizio fisico, ore dedicate al lavoro e tempo libero. Mancare ad una di queste attività significherà alzare il livello di sospetto delle guardie, che potrebbero ben presto mettere la prigione in stato di lockdown e chiamare rinforzi. Conseguentemente, il tempo dedicato alla progettazione della vostra evasione sarà ridotto, e dovrà essere messo a frutto nel migliore dei modi. Considerato il fatto che non c’è un limite di tempo prestabilito per la prigionia, e che in The Escapists non si può morire, il tutto si basa su un costante trial and error. Sia il crafting degli oggetti, partendo da materie prime che è possibile rubare o acquistare da altri detenuti, sia l’elaborazione del piano di fuga vero e proprio, passeranno per un gran numero di tentativi andati inevitabilmente storti. Il tutorial iniziale è infatti volutamente molto breve e totalmente avaro di suggerimenti, cosicché finirete per scoprire la maggior parte delle meccaniche di fuga per caso, o attraverso la deduzione. Proprio per questo motivo, The Escapists è un gioco che richiede innanzitutto pazienza, oltre ad un po’ di pensiero laterale. Le prime ore le spenderete a prendere familiarità con l’utilizzo dell’inventario, che vi metterà a disposizione un certo numero di slot sulla parte della della schermata dove sistemare gli oggetti. Per interagire con questi ultimi, sarà sufficiente cliccare su uno strumento, e successivamente sulla superficie sulla quale vorrete testarlo. Quanto all’atmosfera che permea l’esperienza, questa è sufficientemente spensierata, dimostrando come gli sviluppatori abbiano elegantemente deciso di mantenere le distanze da tematiche invero piuttosto complesse. The Escapists non si prefigge riflessioni profonde sulla vita del carcere duro, e riesce a rivestire il tutto di una patina giocosa ben bilanciata, sdrammatizzando senza mai mancare di rispetto. A questo contribuisce sia la graziosa grafica 8-bit, sia l’ottima colonna sonora, caratterizzata da un buon numero di temi destinati a rimanervi nelle orecchie.Unendo parti uguali di puzzle gaming e meccaniche gestionali, The Escapists si propone come un rompicapo ben caratterizzato, che saprà certamente tenere impegnati per molte ore gli appassionati di enigmi complessi. Il buon lavoro di caratterizzazione delle diverse prigioni da cui evadere, unito a un grandissimo numero di possibilità di fuga da scoprire, alza il valore di rigiocabilità.

Voto: 8

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